Gas radon: come eliminarlo
Il radon è un gas radioattivo emanato dal suolo e da alcuni materiali rocciosi che, se inalato in quantitativi elevati e per periodi di tempo prolungati, può causare gravi danni alla salute. È importante, quindi, informarsi al meglio e comprendere cos’è il radon, come individuarlo e misurarlo e, soprattutto, come eliminarlo.
Se viene rilevata una concentrazione di radon che supera il limite consentito dalla legge, oltre il quale diventa pericoloso, è necessario intervenire per ridurne la presenza negli ambienti. Nonostante sia praticamente impossibile eliminarlo del tutto, il radon è un gas che si disperde facilmente nell’aria, quindi è possibile eliminare i rischi migliorando il ricambio d’aria nella propria abitazione, o nei propri locali aziendali e commerciali.
Ecco alcune soluzioni per eliminare il radon, o meglio, i suoi effetti nocivi.
Aerazione naturale degli ambienti e ventilazione meccanica controllata
La soluzione più semplice, quando si ha a che fare con il gas radon, è quella di far circolare costantemente l’aria negli ambienti (domestici, aziendali o commerciali che siano). Spesso, però, a seconda delle condizioni dell’edificio, della tipologia dei locali, dei materiali di costruzione impiegati e della quantità di radon nella zona, l’aerazione naturale dell’aria potrebbe non bastare.
In questi casi, la soluzione ideale è quella dell’installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata che consente un ricambio costante e purificazione dell’aria tramite un sistema di condotti e filtri. Un impianto VMC è ottimo soprattutto in mancanza di vespai aerati per il pavimento e scannafossi aerati per le pareti.
Il gas radon nei materiali da costruzione
È importante fare attenzione a quali materiali vengono scelti per la realizzazione di un edificio. Si può, infatti, riscontrare la presenza di radon in alcuni materiali impiegati nella costruzione degli edifici come, ad esempio, rocce di origine vulcanica (tufi, pozzolane, graniti, porfidi e peperino, per citarne alcune) ed determinate tipologie di argilla e gesso; inoltre, possono contenere radon anche materiali da costruzione ricavati dal riciclo di materiali contaminati come cementi e ceramiche ricavati da scorie d’altoforno, mattoni fatti con fanghi rossi e cementi di origine pozzolanica.
Ecco una tabella (screenshot da: Radon.it) che indica i valori medi di radon contenuti nei materiali da costruzione:
Sigillare i possibili punti di accesso del radon
Uno degli interventi un po’ più impegnativi è quello della sigillatura di fessure o eventuali crepe che possono formarsi nel tempo nelle pareti e fondamenta dell’edificio, oppure botole e chiusini; per non parlare di tutte quelle intercapedini da cui passano tubi e cavi elettrici, per i quali andrebbero impiegati materiali e tenuta elastica permanente, membrane e guarnizioni isolanti.
Questa soluzione richiede sicuramente dei lavori di ristrutturazione specifici e soltanto un esperto potrà consigliarvi le modifiche migliori da apportare nel vostro caso specifico, studiando le planimetrie e livelli di radon rilevati nell’edificio.
Consultare un esperto
Di sicuro la migliore scelta che possiate fare per gestire al meglio il problema del gas radon e la sua eliminazione, è quella di contattare un esperto che possa darvi indicazioni precise e specifiche relative al vostro caso. Lo stesso vale per l’installazione di impianti di aerazione adatti che possano assicurare il corretto ricambio d’aria e la conseguente dispersione del gas radon all’esterno degli ambienti: solo dei professionisti possono analizzare la situazione, sondare gli ambienti e capire come è meglio procedere.
Noi di Multiuser operiamo su tutta la provincia di Roma e siamo specializzati nell’installazione di impianti di ventilazione e aerazione, con esperienza trentennale nel settore. D’altronde il Lazio è una delle regioni italiane con la più alta presenza di gas radon, quindi se intendi installare un impianto VMC, o discutere di altre possibili soluzioni, non esitare a contattarci!